sabato 9 ottobre 2010

SIAMO TUTTI UN PO' MIULESSA...


Calisese: Durante gli scavi per l’ammodernamento della via Malanotte, in corso in questi giorni, è stato rinvenuto un prezioso cofanetto.
Al suo interno sono stati trovati qualche gioiello di poco valore, alcune monete fuori corso e questa foto risalente al lontanissimo 1906.

Si tratta del conte Gianmaria Amedeo Sacchetti Frustalupi della Miulessa, nobile vissuto nel primo ‘900 nella vallata del Rubicone e più precisamente nella piccola Calisese.



Bestemmiatore incallito e scapolo convinto, era però un grande amatore.
 Fu il primo responsabile del grande aumento demografico, che il piccolo paesino ebbe negli anni a venire.
Patito di caccia alla volpe, per assecondare la sua grande passione, si trasferì nel 1903 in Inghilterra, dove rimase per circa 2 anni. Dotato di grande cultura e magnifico oratore, imparò in fretta la lingua e divenne ben presto molto stimato dai Lord inglesi.

Ogni occasione mondana lo vedeva partecipe.
Durante le cene di gala intratteneva tutti con le sue novelle e i suoi racconti, ed erano soprattutto le giovani fanciulle che rimanevano estasiate, rapite, e si concedevano poi bramosamente al nobiluomo.
 Nacque così il detto” the italians do it better” tanto abusato ai giorni nostri. Nei suoi trascorsi oltremanica apprese uno sport molto popolare in Inghilterra:  il football.  Fu subito amore.

Uomo talentuoso, il calcio non gli faceva difetto. Mancino di natura, era decenni avanti per come era inteso il calcio di quei tempi: il controllo di palla con la suola e l’arte della simulazione erano i suoi punti di forza. Nel primo campionato disputato si procurò 26 rigori che realizzò lui stesso, segnò 96 goal e portò la sua squadra in trionfo in ogni dove.
L’Inghilterra era ai suoi piedi, il re in persona gli chiese di giocare per la nazionale inglese. Lui disse “No,thank’s” bestemmiò e tornò in Italia.




Fu subito contattato da Vittorio Pozzo che lo convocò per una amichevole. Lui andò, giocò benissimo come sempre, fece 3 gol e all’ottantanovesimo stoppò elegantemente un pallone con la suola (suo marchio di fabbrica). Ma all’ottantanovesimo e due secondi Massimo Stuani, un ruvido difensore in forza all’Ambrosiana-Inter che odiava i fraseggi, con la più classica entrata a martello gli portò via palla e caviglia. Lui urlò e bestemmiò, poi bestemmiò e poi bestemmiò all’infinito. 
Il calcio aveva perso il più grande talento di tutti i tempi.

Distrutto, si lasciò andare ai suoi numerosi vizi, tra cui spiccava la birra. Ne beveva in abbondanza. Con il suo grande amico, il conte Rognoni, si incontrava all’Osteria della Caccia e dello Sport per il consueto aperitivo pomeridiano e spesso rimanevano fino a tardi ( le 21.00, a volte le 21.30) a discutere di tattiche e fuorigioco.

Durante il ventennio fascista, per la sua condotta di vita troppo libertina, fu prima additato come sovversivo, per poi essere considerato nemico dell’ordine pubblico e costretto a non uscire dalla villa. Ciò non gli impedì di continuare una sfrenata vita sessuale che lo portò ben presto in rovina. Le concupite, divenute madri, andavano alla villa a reclamare gli alimenti e lui, generoso d’animo, donava oltre il dovuto.

Morì in miseria (e di infarto) nel 1940 durante un incontro plurimo con tre ballerine del Moulin Rouge.
In suo onore il conte Rognoni fondò l’AC Cesena. L’amore e la passione per il calcio continuano a vivere per lui a Calisese dove la squadra locale di calcio a 7, in sua memoria, ne ha preso il nome: G.ianmaria A.medeo CALISESE.
Non si hanno notizie di diretti discendenti del conte anche se esistono alcune, straordinarie somiglianze.

8 commenti:

  1. Io mi inchino davanti a questo racconto...Bravissimo Poppola, ce l'hai proprio nel sangue.

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  2. Stasera racconterò a Gregorio la favola del conte Gianmaria Amedeo Sacchetti Frustalupi della Miulessa! Sei un fenomeno Poppola!
    P.S. T'e sbaiè lavour!

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  3. stupendo poppola.
    ma che n è stato del difensore massimo stuani, che mise fine alla carriera del conte gianmaria amedeo sacchetti frustalupi della miulessa?

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  4. Il difensore Massimo Stuani fu bersaglio di feroci critiche da tutta la stampa. Il re Vittorio Emanuele III con un editto lo costrinse all'esilio nell'isola di Caprera dove il tapino condusse vita da vaccaro, dilettandosi con la caccia alle anatre.

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  5. E a Caprera una volta x sbaglio invece di uccidere un'anatra feri' Garibaldi ad una gamba...da qui la famosa canzoncina...

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  6. pinjo sei il n° uno (insieme a morris
    )

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  7. pinjo sei il n° uno (insieme a morris
    )

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